BERZO DEMO


    Sono piuttosto scarse le notizie che si hanno su questo comune ma il primo insediamento conosciuto in zona è di epoca romana poiché da Berzo saliva la via Valeriana che passando per Demo proseguiva poi per l'alta Valle Camonica. Forse in zona, a presidio della strozzatura che la Valle compie in quel luogo, furono costruiti degli insediamenti militari per il controllo di questa importante (e unica) via d'accesso da e per l'alta Valle.
    Non è dunque da escludere che, dove è posizionato l'attuale centro abitato, i romani avessero installato una stazione di posta o di cambio cavalli intorno a cui poi sarebbero sorte, come per molti altri paesi, delle abitazioni civili e delle cascine. Notizie più certe si hanno in epoca medioevale e cristiana, infatti è documentato che la piccola e antica pieve locale dipendeva da quella più vasta e antichissima di Cemmo.
    Da questa si staccò, già nel 1300, la chiesa di San Eusebio a Berzo. Questo edificio fu anche parrocchiale e se ne hanno tracce all'inizio del XIV secolo. Da alcuni documenti datati 1299 risulta che nella zona, come in altre parti della Valle Camonica, aveva vaste proprietà il vescovo di Brescia, che riscuoteva le sue decime e imposte tramite suoi delegati curiali. Il comune seguì le vicende storiche della media Valle Camonica e dei vicini e confinanti comuni di Cedegolo a sud e Malonno a nord: numerosi e molte volte cruenti furono i passaggi da una dominazione all'altra: dai ghibellini bresciani nel 1300, ai Visconti di Milano all'inizio del 1400, alla Serenissima Repubblica Veneta (per un lungo e abbastanza tranquillo periodo) dal 1426 al 1797, all'Impero Austriaco fino al 1859 e al Regno d'Italia.
    Come in tutti i paesi della Valle Camonica, anche da Berzo Demo furono in molti ad emigrare in cerca di lavoro e di una vita meno stentata: le punte massime di questo fenomeno furono negli anni 1904/1905 quando ben 174 Berzesi, su una popolazione di 1135, emigrarono, spesso all'estero, mentre ancora negli anni dal 1946 al 1960 furono 327 su 1858 residenti a lasciare il proprio paese.
    Dal 1927, durante il periodo fascista, Berzo Demo fu amministrativamente aggregato al comune di Cedegolo. Riprese la sua autonomia nel 1948.



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